Abbiamo problemi con la gente.
Non vivremo in eterno, ma c’è chi ancora si ostina a non crederci, nonostante gli scricchiolii. Roger Federer, il semidio che non si ricorda di morire, continua a scricchiolare. E lascerà la zona del crepuscolo.
Fa più notizia Federer che torna a giocare che il Quinto Slam che si avvia alla conclusione. E siamo tutti contenti.
Questa è la storia di una cena a Roma con Roger Federer, nel rione XIII, Trastevere. Una storia liberamente ispirata dalla nostra fantasia, ma tutto il resto è stato riportato in maniera originale.
C’è chi lo ha visto giocare tante volte e chi poche, ma tutti vogliono la stessa cosa: che il tennista più amato di sempre vinca la partita. Sempre.
Dopo oltre un anno e mezzo, è andato finalmente in scena l’atto numero 34 dell’eterna sfida tra Roger Federer e Rafael Nadal. E come al solito c’è molto da raccontare, specie se a farlo sono proprio i protagonisti.
Con tutto il pubblico dello stadio Artur Ashe a tifare per Federer e per il suo Slam numero 18, Novak Djokovic è stato spietato ancora una volta. Il serbo ha vinto il suo secondo titolo agli Us Open in un anno che non è ancora finito ma che lui ha già dominato.
Roger Federer è ancora oggi, a 34 anni, un dominatore del tennis. Nel corso degli anni è riuscito ad adattare il suo gioco ai cambi di materiali, superfici, palline e avversari. Come ci è riuscito?
Il problema di Federer nelle finali di Indian Wells, Roma e Wimbledon di quest’anno è stato trovare in finale Novak Djokovic. A Cincinnati, il problema è stato del serbo
Federer Nadal is the new Borg McEnroe. Ma lo svizzero e lo spagnolo non giocano contro da un anno e mezzo. Perché sentiamo la mancanza di questa sfida?
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