Abbiamo problemi con la gente.
Novak Djokovic, il numero uno del mondo, il dominatore del tennis (e aggiungete a piacere qualsiasi frase lusinghiera letta in giro). Eppure, quando smetterà di giocare, nessuno piangerà per lui.
Il 21 ottobre 1985 Ivan Lendl è il numero 1 del tennis mondiale. Si alza, e pensa al futuro del tennis. Vuole scoprire il futuro, e per farlo sale sulla sua DeLorean, imposta la data del 21 ottobre 2015 e parte verso il futuro.
Pensate un po’: a Shanghai ha vinto Novak Djokovic. Anche in un torneo brutto come questo, ci sono state diverse cosette interessanti. Ve le raccontiamo noi sennò non ve le dice nessun’altro.
Ad un certo punto, dopo che un bel mesetto è passato dallo Us Open, l’ultimo vero torneo di fine estate, ti ritrovi in una domenica di ottobre con un bel Djokovic vs Nadal a ora di pranzo. E che fai, non te la guardi?
Con tutto il pubblico dello stadio Artur Ashe a tifare per Federer e per il suo Slam numero 18, Novak Djokovic è stato spietato ancora una volta. Il serbo ha vinto il suo secondo titolo agli Us Open in un anno che non è ancora finito ma che lui ha già dominato.
Il problema di Federer nelle finali di Indian Wells, Roma e Wimbledon di quest’anno è stato trovare in finale Novak Djokovic. A Cincinnati, il problema è stato del serbo
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