Abbiamo problemi con la gente.
By Claudio Giuliani Posted in spotting on 22 Gennaio 2017 7 min read
Post hoc ergo propter hoc potrebbe dire qualcuno, ovvero che la sconfitta di Djokovic contro Istomin potrebbe aver causato quella di Murray contro Misha Zverev. “Ma se Istomin, che è classificato 117 ATP, ha battuto il numero 2 del mondo, io che sono 50 perché non posso battere il numero 1?”. Sarà stato questo il pensiero del più vecchio dei fratelli Zverev, quello che prende ispirazione dal fratello giovane (!) e che ha battuto Murray giocando serve and volley. Ne consegue che il britannico non vincerà gli Australian Open neanche quest’anno che era stato eliminato Djokovic, colui che lo ha battuto in 4 delle 5 finali che il n.1 ATP ha perso a Melbourne. Chi può vincere ora il torneo? Il ritrovato Federer? Nadal che è tornato nella seconda settimana di uno Slam? No, nessuno dei due.
Federer
Ad ogni Slam la domanda è sempre la stessa: quando smetteremo di illuderci su Kei Nishikori? Dopo la finale degli US Open 2014, il giapponese è rimasto cristallizzato in un aurea mediocritas che lo preserva in top 10 senza particolari problemi ma che al tempo stesso lo fa partire sempre battuto contro i migliori, un po’ come il Berdych di qualche anno fa. Agli ultimi US Open, Nishikori si è risvegliato all’improvviso battendo il tennista più forte del momento in uno Slam. Il suo momento sembrava finalmente arrivato. In semifinale, però, contro un Wawrinka ordinario, si sciolse a metà del secondo set dopo un primo parziale giocato alla perfezione. E contro Federer, che in molti davano per spacciato quando ha perso il quarto set, Nishikori si è sciolto ancora una volta, perdendo al quinto, lui che è quello giovane. Per lo svizzero si è aperta l’autostrada verso la semifinale, a patto di battere Misha Zverev. Poi ci sarebbe Wawrinka, e non crediamo proprio che Federer potrebbe battere il suo amico Stan: sarebbe forse troppo, i suoi tifosi dovranno accontentarsi della semifinale.
Nadal
Si era visto già un buon Nadal a Brisbane, dove ha perso contro un ottimo Raonic, e anche a Melbourne lo spagnolo ha iniziato bene battendo senza problemi Mayer e Baghdatis. Poi, però, ha giocato contro Alexander Zverev, e ci sono voluti cinque set e un crampo dell’avversario nel momento topico per vincere e conquistare gli ottavi di finale. Ma proprio questa partita, così sofferta, è quella che Nadal cercava: “Questa vittoria mi dà molta fiducia”, ha detto in conferenza stampa dopo il match. Se dovesse battere anche Monfils negli ottavi di finale, ecco che per Nadal questo torneo potrebbe diventare quello della risurrezione, se però batterà anche Raonic, uno dei due favoriti con Wawrinka. Se risponderà bene contro il canadese allora lo spagnolo potrebbe arrivare in semifinale, dove potrebbe bastare il dritto arrotato alto su uno qualsiasi dei rovesci di Thiem e Dimitrov per conquistare la finale, dove manca dal 2014 quando perse contro Wawrinka. Ci sono tanti se fra lui e questa partita, ma la certezza è che questa è l’occasione migliore per provarci da molti anni a questa parte.
Wawrinka
Gli inizi lenti di Wawrinka non fanno più notizia. Stan è capace di vincere tornei soffrendo nei primi turni, annullando matchpoint a tennisti di secondo piano e poi alzare improvvisamente il livello del suo gioco man mano che la finale del torneo si avvicina. Così facendo, Stan ha vinto tre Slam, gli stessi del tanto osannato Murray che guida la classifica ma che, subito dopo aver perso contro Zverev, ha dichiarato che nella prossima offseason dovrà staccare di più dal punto di vista mentale. E siamo a gennaio. Wawrinka, a Melbourne, ha rischiato al primo turno, quando ha battuto il talentuoso Martin Klizan al quinto set, e al successivo ha regolato facilmente l’americano Johnson, il Medioman del tennis. Nel terzo turno ha annullato un setpoint a Troicki che l’avrebbe costretto al quinto set. Insomma: il solito cammino di Wawrinka nella prima settimana dei tornei degli Slam. E poi è arrivato Seppi, battuto sì per 7-6 7-6 7-6, ma se avete visto la partita allora avrete notato che lo svizzero ha applicato al set il suo “schema di approccio al torneo”: quando c’è stato da decidere chi avrebbe vinto il set, Wawrinka ha alzato il suo livello di gioco. Stan ha giocato col rovescio in back, che lo svizzero gioca con poco taglio sotto la palla non creando particolare fastidio agli avversari, per tutta la partita. Poi, nel terzo set, è andato sotto 5-6 e servizio Seppi, e allora Stan ha cominciato a giocare rovesci coperti, specie in lungolinea. Al tiebreak, ha chiuso gli ultimi quattro punti con quattro rovesci spettacolari, annichilendo il buon Seppi. Ora ha Tsonga, e Stan non può perdere contro il francese che pure sta giocando bene, anche perché poi dovrebbe trovare Federer nella semifinale in cui tutti sperano.
Raonic
Il canadese allenato da Riccardo Piatti (e che da poco ha aggiunto Richard Krajicek come assistant coach al suo team) è sembrato molto in forma nei primi tre turni del torneo, vinti cedendo solo un set a Simon dopo aver battuto Dustin Brown e Gilles Muller. Roberto Bautista-Agut è il suo prossimo avversario, e sebbene lo spagnolo sia in ascesa e faccia bene praticamente tutto in campo – senza eccellere particolarmente però in qualche colpo – non si vede come questo possa batterlo. Poi ci sarebbe Nadal, se lo spagnolo batterà Monfils, e questa potrebbe essere la vera semifinale della parte bassa del tabellone. Questo torneo è l’occasione più grande per Milos per diventare uno Slam Winner. Dopo la semifinale a Melbourne e la finale a Wimbledon nel 2016, questo torneo potrebbe segnare definitivamente l’ascesa di questo gigante canadese: Milos lo meriterebbe solo per l’impegno che continua a mettere negli allenamenti. E se lo meriterebbe anche Riccardo Piatti. Assieme a Wawrinka, Milos Raonic è il favorito del torneo adesso.
Le sorprese
Questo torneo così strano potrebbe avere un vincitore diverso da Raonic o Wawrinka? Due sono i nomi che potrebbero ambire a fare il colpaccio. Il primo è quello di Grigor Dimitrov, che molti vedono rigenerato in questo inizio di 2017 nel corso del quale il bulgaro ha già vinto un titolo, a Brisbane. Dimitrov non può fallire i quarti di finale, perché se è vero che Istomin ha battuto anche Carreno-Busta dopo l’impresa-Djokovic, è altrettanto vero che il bulgaro ha concesso solo nove game a Gasquet, non propriamente uno degli ultimi. Nei quarti di finale troverà il secondo nome che potrebbe essere la sorpresa del torneo, Dominic Thiem. L’austriaco non ha faticato nei primi tre turni, battendo Struff, Thompson e Paire. Ora avrà Goffin per un posto nei quarti di finali. Il belga è giocatore astuto ma leggero dal punto di vista della velocità di palla, Thiem dovrebbe avere la meglio senza troppi problemi. Altri nomi, oltre a questi due, non ce ne sono. Tsonga sta giocando bene e a Melbourne conquistò la finale nel 2008, ma non sembra così forte da poter vincerle tutte. Un Dimitrov così non si era mai visto; in molti attendono il suo exploit: quale migliore occasione di questo torneo?