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C’è della vita in questo tennis

È iniziato il periodo dei tornei, e le mogli nuncevonnosta.

È iniziato il periodo dei tornei, e le mogli nuncevonnosta.

La situazione è degenerata. Mi sono distratta un attimo per questioni contingenti di vita pratica tra lavoro, studio, figlio ed è stato rapido come un battito di ciglia. Il tennis ha preso completamente il sopravvento sulla mia vita, sulla nostra vita, sulla vita di tutti quelli intorno a noi.

Antefatto.

No, dice, sempre maritone bellissimo con la barba, guarda che mi segno solo a questo torneo e poi ho finito, inutile che sbuffi. Poi incalza dicendo che se sbuffo è perché, con un giro di parole un po’ più dozzinali, voglio tarpargli le ali, e già qua fa ride, e insiste che “rosico” che lui si diverte al tennis. Allora. Io adesso vorrei dire a questo coglioncello di un metro e ottanta di bontà che mi stupisce che dopo così tanti anni insieme ancora non gli è chiaro che del suo strafottuto tennis passato con sto gruppo di mezzi macho che se parte uno starnuto stanno male una settimana, proprio proprio non me ne frega un cazzo. Vorrei trovare una parafrasi più elegante ma no, non si può.

Al che, quando dice che gli tarpo le ali perché sono gelosa del gruppo di federchenoncelhannofatta, elegantemente mi tiro indietro e innesco quella che, le donne avrebbero capito immediatamente, è una prova sul campo. Lascio la lenza e vedo fino a dove questo tonno di 80 kg è capace di spingersi.

Signori. Non c’è partita, si è segnato a qualsiasi, QUALSIASI, torneo nel raggio di 20 km. Over, under, di squadra, singolo ma non troppo. Su terra, cemento, aria. Alla fine, secondo un complesso calcolo delle probabilità, avendo giocato 30 tornei, ne ha vinti 2. Abbiamo anche le coppette opportunatamente esposte. Questo lo ha spinto a superare i propri limiti e segnarsi, segnarsi, segnarsi.

A un certo punto nel turbinio sfrenato e compulsivo dei tornei, si è ritrovato iscritto a tutto contemporaneamente, non avendo il dono dell’ubiquità, che io sappia, si è visto costretto, con rammarico, a ritirarsi da uno di questi. Non pago ha continuato a iscriversi, giocare, dire, fare, baciare. Facendogli notare che i fine settimana passano in attesa che finiscano le partite ecco partire il suo più grande cavallo di battaglia.

«Ma che cosa dici che ho giocato solo 2 partite questo mese, ma che cosa dici che ho fatto solo un torneo, ma che cosa dici che questo è l’ultimo»

Ecco io volevo solo esprimere, così, apertamente che, caro marito, lo so. Io lo so che mi stai perculando (prendendo in giro, per chi non de ROMA, spiace per voi). Io so che tu sai che io so.

Tra i vari tornei, abbiamo avuto anche una piccola parentesi di vita.


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