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Obiettivo Wimbledon

La voce di Frank Hofen, il capo dell’ufficio stampa del Gerry Weber Open, quasi si rompe quando annuncia che Federer oggi ha vinto il suo nono titolo ad Halle, giocando la 140ma finale in carriera. Sarà che per Hofen questo è l’ultimo anno ad Halle – giovedì girava in sala stampa un quaderno per lasciargli una dedica – o sarà semplicemente che ogni tanto pure ai tedeschi piace essere teatrali. Federer, che probabilmente non è all’ultimo Gerry Weber Open amche se ha dichiarato di non sapere se potrà conquistare un’altra volta il titolo, ha vinto con una facilità sorprendente il suo nono titolo in Vestfalia. Sorprendente non solo per il valore del suo avversario, che un anno fa lo sconfisse in semifinale, ma anche per il livello di gioco mostrato nelle quattro partite che l’hanno portato a giocare la sua undicesima finale in questo torneo, un livello non certo esaltante. Il record di quest’anno all’atto finale è rimasto intatto, anche per colpa di uno Zverev mai in partita. Sascha è un giocatore molto solido e ha l’arroganza necessaria per non partire battuto in nessuna condizione e contro nessun avversario, eppure oggi qualche crepa la si è intravista già nel primo game.

Merito di Federer o meno, il primo game non è sembrato affatto un caso. Federer non ha avuto mai bisogno di sfoderare il suo miglior tennis anche se alcuni colpi hanno scatenato i soliti “oooooooh” di ammirazione; i dropshot, in particolare, hanno tramortito Zverev, in tutti i sensi. Nel secondo set, quando sembrava che Sascha avrebbe dato più battaglia, Federer ne ha giocato uno particolarmente maligno: parabola piuttosto alto, ma tanto di quel spin che la palla stava quasi per tornare sul suo campo. Il risultato è che Zverev è scivolato malamente poggiando male il piede sinistro e nel game successivo ha perso il servizio. Pochi minuti dopo, con quattro discese a rete, Federer ha chiuso la partita. Se si vuole tracciare un parallelismo, a Zverev è successo un po’ quello che era accaduto un paio di mesi fa a Montecarlo contro Nadal: il suo avversario, che giocava sulla sua superficie preferita, lo ha messo nelle condizioni peggiori e il tedesco ha finito per perdere la bussola dopo pochi punti. Il terzo game del primo set, dopo un parziale di 8 punti a 1, poteva rimettere in carreggiata Zverev ma Federer ha vinto 1104 partite in carriera e qualche motivo deve pur esserci. Oggi ha giocato benissimo, lo svizzero, ma ha capito velocemente che non avrebbe dovuto spingere più di tanto per portare a casa la partita. L’impressione è che Federer possa fare anche di meglio, se dovesse essercene bisogno, e con uno Slam alle porte è bene tenere scoperte alcune carte.

https://twitter.com/TennisTV/status/878950658782703617

Il servizio vincente nel primo game del secondo set ha annullato l’unica palla break concessa, peraltro in un game nel quale Zverev aveva fatto ben poco per meritarsela. Vinto quel punto, Federer ha gestito benissimo i suoi turni al servizio. Ieri Gianni Clerici scriveva su Repubblica che lo svizzero, giocando così, non potrà vincere Wimbledon ed è probabile che domani dovrà invertire il suo pronostico. A dire il vero, il Federer visto ad Halle non è mai sembrato brillantissimo, ma l’impressione è che non ci sia mai stato bisogno di tirar fuori la propria migliore versione. Come torneo di riscaldamento, insomma, Halle ha funzionato alla perfezione, portando vittorie, fiducia e un po’ di minuti sulle gambe ben riposate dopo i due mesi di pausa tra Miami e Stoccarda. «Ho giocato incredibilmente bene. Mi sono sentito bene. Oggi ho giocato la migliore partita della settimana e mi è andato tutto per il verso giusto». Tipo la palla corta che lo ha portato a vincere il sesto game del secondo set, quello del break, a dire il vero sembrata casuale per come l’ha giocata in maniera scomposta, quasi una bestemmia se riferita a uno come lui. È stata tutt’altro che casuale, invece, la carezza con cui ha giocato un dropshot di dritto da sinistra e che ha chiuso il game successivo.

A Wimbledon Federer sarà la testa di serie numero 3, dietro a Murray e Djokovic.
A Wimbledon Federer sarà la testa di serie numero 3, dietro a Murray e Djokovic.

Zverev, nel breve discorso di ringraziamente al torneo, non è sembrato molto deluso dal risultato. L’anno scorso, dopo aver battuto Federer, si disse molto soddisfatto per come era riuscito a togliergli il tempo, imponendo il suo tennis da fondo campo senza permettere a Federer di giocare a suo agio. Oggi non è successo niente di tutto questo: Zverev ha sbagliato tantissimo, specialmente con il rovescio, e le poche volte che si è presentato a rete ha ricordato a tutti su cosa dovrà ancora lavorare molto. Mischa, il fratello, ha spesso scosso la testa ma del resto anche lui sa bene quanto uno come Federer possa metterti in difficoltà. Eppure, il più grande dei fratelli Zverev, è quello che ha costretto lo svizzero a impegnarsi di più questa setimana. Il minore oggi è invece stato investito da una serie di colpi che Federer ha snocciolato con la solita noncuranza e fluidità: il pubblico, che ha tentato di sostenere Zverev con maggior calore nel secondo set, ha accolto ogni magia con lunghi applausi, anche se evidentemente nessuno può sentirsi davvero soddisfatto per una partita finita troppo in fretta.

Con il quarto torneo vinto nel 2017, il novantaduesimo in carriera (sono 100 se si contano anche gli otto titoli in doppio), il nono ad Halle e il sedicesimo su erba, Federer arriva a Wimbledon con i favori del pronostico. Toni Nadal ha dichiarato che è il «massimo favorito» e non ci sono molte buone ragioni per dargli torto: quello che per i bookmaker è il secondo favorito, il campione uscente Andy Murray, ha perso al Queen’s l’ennesima partita contro un tennista di seconda o terza fascia e anche se il Roland Garros consiglia di non sottovalutare le sue chance, occorrerà tenerlo d’occhio già dai primi turni per capire se potrà davvero vincere una terza volta a Wimbledon. Federer, che punta all’ottava, non si è nemmeno dovuto impegnare per troppo per vincere ad Halle e tra qualche giorno potrà cominciare a pensare al vero obiettivo stagionale. Insomma, Federer è di nuovo in corsa e i rivali sono stati avvisati.

Alexander Zverev ATP Halle 2017 Roger Federer


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