Abbiamo problemi con la gente.
By Daniele Vallotto Posted in spotting on 8 Ottobre 2016 5 min read
1. Chi ci sarà e chi mancherà
Ormai fare il nome di Roger Federer tra gli assenti è pleonastico, ma è difficile abituarsi all’assenza dello svizzero, che a Shanghai vinse due anni fa facendo addirittura sperare quegli utopisti dei suoi tifosi di essere in corsa per il numero 1 del mondo a fine anno. Oltre a Federer mancheranno Kei Nishikori (che si è infortunato a Tokyo e difendeva una manciata di punti a Shanghai) e Dominic Thiem, la cui programmazione schizofrenica lo ha costretto a rinunciare al penultimo Masters 1000 dell’anno, lui che dopo gli US Open ha giocato a Chengdu e a Metz, prima di arrivare stremato a Pechino. Quando imparerà?
I nomi di Federer, Nishikori e Thiem sono i più eclatanti, ma oltre a quei tre là mancheranno Gilles Muller, Borna Coric e Nicolas Mahut. Tra ritiri e rinunce, i sette posti (sei ritiri più il posto riservato allo Special Exempt, che non è stato assegnato) tra gli aventi diritto sono andati a Federico Delbonis, Marcel Granollers, Fernando Verdasco, Nicolás Almagro, Guillermo Garcia-López, Guido Pella e Stephane Robert. Oltre ai tennisti che saranno in tabellone per diritto di classifica, ci saranno due tennisti che entreranno grazie al ranking protetto: Florian Mayer, che a Shanghai nel 2011 sconfisse Rafael Nadal, e Janko Tipsarevic. Le quattro wild-card, infine, sono state assegnate a Juan Martín del Potro, Di Wu, Zhang Zhe e Li Zhe.
2. Le teste di serie e il tabellone
Shanghai è un Masters 1000 come tutti gli altri, eccetto Indian Wells e Miami, naturalmente, per cui in tabellone ci sono 56 giocatori e i primi 8 accedono direttamente al secondo turno. I magnifici otto sono Novak Djokovic, Andy Murray, Stan Wawrinka, Rafael Nadal, Milos Raonic, Gaël Monfils, Tomas Berdych e Marin Cilic. Le altre otto teste di serie dovranno invece giocare anche il primo turno e sono: Jo-Wilfried Tsonga, finalista in carica, David Ferrer, David Goffin, Nick Kyrgios, Lucas Pouille, Richard Gasquet, Roberto Bautista-Agut e Pablo Cuevas. Il tabellone, che è stato sorteggiato nella notte tra venerdì e sabato, non ha abbinato nomi particolarmente divertenti ma un occhio lo si potrebbe dare a Dimitrov-Gasquet, a Ferrer-López, a del Potro-Goffin, a Zverev-Isner e forse addirittura a Tsonga-Mayer. Le cose potrebbero farsi più interessanti al secondo turno: Djokovic, che chissà come sta, potrebbe avere Fabio Fognini oppure Alberto Ramos-Viñolas, proprio quello che sconfisse Federer l’anno scorso; Murray potrebbe ritrovare Steve Johnson oppure quel matto di Klizan, mentre Wawrinka potrebbe conquistare i titoli dei giornali perdendo “a sorpresa” contro Federico Delbonis.
Ammesso che Wawrinka possa essere definito una variabile, c’era curiosità di vedere in quale metà di tabellone sarebbe capitato lo svizzero, che alla fine ha scelto la parte bassa, quella di Murray. Oltre a loro due, ci sono anche Raonic e Monfils, mentre Cilic e Berdych sono finiti nella parte alta, quella di Djokovic e Nadal. I quarti teorici sono:
Djokovic-Berdych
Cilic-Nadal
Raonic-Wawrinka
Monfils-Murray
Per quanto riguarda i possibili incroci agli ottavi, Tsonga è finito dalle parti di Cilic, mentre Kyrgios, finalista a Tokyo, se la vedrà verosimilmente con Berdych. I due favoriti, Djokovic e Murray, hanno pescato abbastanza bene visto che il serbo troverà Gasquet (12-1 i precedenti, l’unica vittoria di Gasquet risale al 2007), mentre lo scozzese dovrebbe affrontare Pouille. Occhio però ai quarti, perché del Potro è in orbita Goffin e Monfils, e ha più di qualche chance di arrivare tra gli ultimi otto.
3. Gli italiani
Sono due, entrambi senza testa di serie: Fabio Fognini e Paolo Lorenzi. A Fognini potrebbe non essere andata malissimo: ha pescato un giocatore fuori dalle teste di serie al primo turno, Alberto Ramos-Viñolas, e al secondo potrebbe beneficiare delle incerte condizioni fisiche di Novak Djokovic. Paolo Lorenzi avrà Guillermo Garcia-López e poi eventualmente Milos Raonic. Sperare negli ottavi è forse un po’ troppo, ma nemmeno Raonic è nelle migliori condizioni fisiche possibili e sappiamo bene che Lorenzi è molto bravo a cogliere le occasioni al volo. Oltre a Fognini e Lorenzi non ci saranno altri italiani, visto che Thomas Fabbiano e Andreas Seppi unici italiani iscritti al tabellone delle qualificazioni, hanno perso al primo turno rispettivamente contro John Millman e Taylor Fritz, forse ripresosi dalle precoci sbornie matrimoniali. Fritz, non Seppi.
4. Il programma
Ci sono sei ore di differenza tra Shanghai e l’Italia, per cui si comincia molto presto alla mattina e si finisce nel primo pomeriggio. Le prime partite del tabellone principale si giocano domani e l’orario d’inizio è a mezzogiorno, quando in Italia saranno le sei del mattino. Da lunedì in poi si comincerà un po’ più tardi, cioè alle 7, mentre le sessioni di sabato e domenica, i giorni delle semifinali e della finale, partiranno alla 7:30. La finale del singolare maschile è prevista per le 16:30 di domenica 16 ottobre, quando in Italia saranno le 10:30 e alcuni di noi staranno ancora smaltendo l’ultimo Moscow Mule.
5. I record
Il Shanghai Rolex Masters è un torneo molto giovane, visto che solo nel 2009 è stato inserito nel calendario ATP, prendendo il posto di Amburgo, e quindi i suoi record non sono molto significativi, ammesso che lo siano generalmente. Il tennista che ha vinto più volte il torneo è Novak Djokovic, campione nel 2012, 2013 e 2015 contro tre avversari diversi (Murray, del Potro e Tsonga). Oltre a Murray (campione nel 2010 e nel 2011) e Djokovic non ci sono altri campioni delle scorse edizioni visto che il campione della prima edizione, Nikolay Davydenko, si è ritirato, mentre quello del 2014, Roger Federer, non parteciperà. Sono invece cinque i tennisti in tabellone che hanno disputato la finale nel torneo cinese: Rafael Nadal (2009) David Ferrer (2011), Juan Martín del Potro (2013), Gilles Simon (2014) e Jo-Wilfried Tsonga (2015).