Abbiamo problemi con la gente.
By Daniele Vallotto Posted in spotting on 19 Maggio 2016 9 min read
1. Chi ci sarà e chi mancherà
Ci sono stati pochi forfait davvero significativi per il secondo Slam dell’anno, il campionato del mondo su terra battuta. Juan Martín del Potro, dopo qualche buon risultato, ha annunciato che non parteciperà al Roland Garros ma ha anche promesso che lo rivedremo presto sull’erba: speriamo. Oltre all’argentino mancheranno Tommy Robredo, che sta risentendo di un infortunio al gomito da più di qualche mese, Andreas Haider Maurer, Pablo Andujar e Thanasi Kokkinakis. Insomma, dei migliori non mancherà nessuno. Al posto dei cinque che hanno rinunciato entrano in tabellone Marco Cecchinato (alla prima partecipazione al Roland Garros e per la terza volta consecutiva nel main draw di uno Slam), Damir Dzuhmur, Rogerio Dutra Silva, Thiemo de Bakker e Albert Montañes. Usufruiranno del ranking protetto Florian Mayer, Janko Tipsarevic, Brian Baker e Dmitry Tursunov, che non vince due partite di fila dal Roland Garros di due anni fa, quando batté Starace e Querrey prima di strappare un set a Roger Federer.
Come accade nel tabellone femminile, sei wild card su otto sono state riservate a tennisti francesi: sono Gregoir Barrere, Julien Benneteau, Mathias Borgue, Quentin Halys, Costant Lestienne e Stephane Robert. Le altre due sono state assegnate a un tennista statunitense, Bjorn Fratangelo, e ad uno australiano, Jordan Thompson. I rimanenti sedici posti saranno riempiti dai qualificati.
In tabellone ci sono appena tre campioni del torneo: logico, dato che nove delle ultime undici edizioni le ha vinte lo stesso tennista, Rafael Nadal. Oltre al re della terra battuta, hanno vinto il torneo anche Roger Federer e Stan Wawrinka ma non i primi due della classifica.
2. Le teste di serie
Aggiornamento del 20/05: i ritiri di Federer e Monfils cambiano la distribuzione delle teste di serie e di conseguenza i possibili incroci.
Grazie al fortunato torneo di Roma, Lucas Pouille è salito fino alla 31ma posizione del ranking e quindi sarà per la prima volta tra le teste di serie di uno Slam. Ne aveva fatte le spese Fabio Fognini, sceso alla posizione numero 34 dopo la sconfitta prematura agli Internazionali BNL d’Italia: il ligure però riesce a rientrare in extremis tra i primi 32 grazie al ritiro di Roger Federer e Gaël Monfils.
Questa la suddivisione delle teste di serie:
1-2: Djokovic – Murray
3-4: Federer Wawrinka – Nadal
5-8: Nishikori – Tsonga – Berdych – Raonic
9-12: Gasquet – Cilic – Ferrer – Goffin
13-16: Monfils Thiem – Bautista-Agut – Isner – Simon
17-24: Kyrgios – Anderson – Paire – Tomic – López – Troicki – Sock – Kohlschreiber
25-32: Cuevas – Sousa – Karlovic – Dolgopolov – Pouille – Chardy – Delbonis – Fognini
Il complicato meccanismo degli incroci tra le teste di serie prevede che le teste di serie non si possano incrociare tra loro prima del terzo turno. Al terzo turno le prime otto teste di serie vengono sorteggiate ipoteticamente con quelle tra le venticinquesima e la trentaduesima posizione. Inoltre, le prime quattro del tabellone, agli ottavi, pescano tra la tredicesima e la sedicesima testa di serie.
Questo significa che i primi otto (da Djokovic a Raonic, per intenderci) troveranno al terzo turno i tennisti dell’ultima fascia (da Cuevas a Fognini) mentre quelli tra la nona e la sedicesima posizione (da Gasquet a Simon) troveranno quelli della fascia sotto alla loro (da Kyrgios a Kohlschreiber). I pericoli principali per i primi otto, a occhio, sembrano Cuevas e Dolgopolov: il primo è molto a suo agio sulla terra battuta, il secondo si esprime bene (e male) un po’ dappertutto: per non sbagliare, meglio evitare un terzo turno contro di loro. Tra la nona e la sedicesima posizione ci sono ottimi tennisti e alcuni di loro (Thiem, per dire) hanno maggiori chance di arrivare agli ottavi di tennisti più in alto di loro (Tsonga e Berdych). Occhio però al terzo turno perché ci sono tennisti davvero imprevedibili come Kyrgios e Paire. Meglio andare su Tomic o Anderson.
Infine, per quanto riguarda gli incroci agli ottavi, i primi quattro vorranno verosimilmente evitare Nishikori, che a Madrid e a Roma ha raggiunto la semifinale, e probabilmente Milos Raonic, anche se il canadese non ha certo brillato recentemente.
Tra i tennisti rimasti fuori dalle teste di serie ci sono tennisti che possono vantare ottimi curriculum: Grigor Dimitrov, per esempio, che però è nel pieno di una crisi che sembra irreversibile; the next big thing Alexander Zverev, uno che nessuno vorrà trovarsi al primo turno; e poi le solite mine vaganti, che magari perderanno con qualche wild-card sconosciuta al quinto set come Martin Klizan ed Ernests Gulbis.
3. Gli italiani
Era dagli Australian Open 2012 che l’Italia non riusciva a portare nessuno dei suoi rappresentanti tra le teste di serie di uno Slam ma i ritiri di Monfils e Monfils fanno sì che ce ne sarà uno: Fabio Fognini sarà infatti tra i primi 32 del main draw e potrà sperare in un sorteggio più morbido. Gli italiani in tabellone saranno cinque: oltre a Fognini ci saranno Andreas Seppi, Paolo Lorenzi, Simone Bolelli (che però non gioca da aprile, quando si ritirò al secondo turno di Casablanca) e Marco Cecchinato. Sono Seppi e Fognini i tennisti con più chance di fare strada, a patto però di trovare un tabellone al loro livello. Fognini, che è arrivato ai quarti di finale cinque anni fa, è andato bene a Monaco ma poi nei successivi tre tornei ha raccolto una sola vittoria, contro uno dei pochi tennisti più imprevedibili di lui, Bernard Tomic. Seppi non ha giocato né a Montecarlo né a Madrid, a Roma ha vinto una partita per cui ha deciso di mettere un po’ di minuti sulle gambe e si è iscritto a Nizza.
4. Il programma
Il sorteggio dei tabelloni si terrà venerdì 20 maggio alle 11.30. I match inizieranno a partire dalle 11:00 della mattina e termineranno quando andrà via il sole: a Parigi infatti non si gioca con l’illuminazione artificiale (tutti ricorderanno l’incredibile match vinto da Fognini nella semioscurità contro Monfils nel 2010). I campi principali sono il Philippe Chatrier (intitolato al presidente della federazione francese dal 1973 al ’93), il Suzanne Lenglen (in memoria della Divina, capace di vincere 25 titoli dello Slam) e il Campo n° 1. Su questi tre campi saranno divisi giornalmente due singolari maschili e due singolari femminili; il resto dei match sarà suddiviso nei campi secondari, che nella giornata di lunedì 23 maggio ospiteranno il picco settimanale di 44 match di singolare (22 maschili e 22 femminili). Si comincia di domenica: ecco il programma completo del torneo maschile.
Domenica 22 maggio – martedì 24 maggio: primo turno
Mercoledì 25 maggio – giovedì 26 maggio: secondo turno
Venerdì 27 maggio – sabato 28 maggio: terzo turno
Domenica 29 maggio – lunedì 30 maggio: ottavi di finale
Martedì 31 maggio – mercoledì 1 giugno: quarti di finale
Venerdì 3 giugno: semifinali (non prima delle 13:00)
Domenica 5 giugno: finale (non prima delle 15:00)
5. I record
Nel caso vi fosse sfuggito, Novak Djokovic non ha ancora vinto il Roland Garros e per il quinto anno tenterà di completare il Career Grand Slam. Per tre volte è stato fermato da Rafael Nadal (due volte in finale, una volta in semifinale), l’anno scorso ci ha pensato invece Stan Wawrinka. Non è un segreto che questo sia il torneo più importante dell’anno per il serbo, che cercherà di raggiungere Fred Perry, Don Budge, Rod Laver, Roy Emerson, André Agassi, Roger Federer e Rafael Nadal nel club di coloro che sono riusciti a vincere tutte le prove del Grande Slam. Inoltre, avendo vinto gli Australian Open, Djokovic resterebbe in corsa per il Grande Slam, un risultato che per ora in Era Open è riuscito soltanto a Rod Laver, quasi cinquant’anni fa.
Nadal, considerato da tutti i bookmaker il secondo favorito nonostante sia la quinta testa di serie, ha vinto questo torneo nove volte e quindi potrebbe diventare il primo tennista della storia ad andare in doppia cifra nell’albo d’oro di uno Slam. Inoltre, Rafa vincerebbe il cinquantesimo titolo (su settanta totali) su terra battuta. Per farlo, però, dovrà tornare a vincere uno Slam due anni dopo l’ultima volta. Da allora, nei Major, ha vinto quattordici partite e ne ha perse sei. E negli ultimi tre Slam il bilancio è ancora più inquietante: tre vittorie e tre sconfitte.
Murray, che ha vinto per la prima volta a Roma e ha cominciato a vincere tornei sulla terra battuta da poco più di dodici mesi, è in terza posizione secondo i bookmaker ma non sarebbe certo una sorpresa trovarlo finalmente in finale a Parigi, unico Slam in cui non è mai arrivato a giocarsi il titolo nell’atto finale. L’anno scorso giocò un’ottima semifinale contro Novak Djokovic, rimontandogli due set prima di arrendersi al quinto nel giorno seguente. È l’unico tennista ad aver raggiunto almeno la semifinale nei tre Masters 1000 sulla terra battuta che si sono giocati quest’anno e sta esprimendo il suo miglior tennis su questa superficie. Dovesse vincere, conquisterebbe il terzo Slam, il primo dopo quasi tre anni e a quel punto gli mancherebbero solo gli Australian Open per il Career Grand Slam e avrebbe quindi l’occasione di chiudere il cerchio prima di Djokovic.
Stan Wawrinka, il campione in carica, potrebbe ripetere il torneo clamoroso della scorsa stagione oppure uscire al primo turno come gli capitò due anni fa. Forse per scaramanzia, lo svizzero ha deciso di iscriversi al torneo di casa a Ginevra, come fece lo scorso anno. Si attirò qualche critica, ma poi a Parigi giocò il miglior torneo della sua carriera: perché cambiare quest’anno? Ad ogni modo lo svizzero, da quando ha cominciato a vincere gli Slam, è diventato una sicurezza negli Slam. Solo Milos Raonic, agli ultimi Australian Open, è riuscito ad interrompere una striscia di quarti di finale consecutivi che durava da Wimbledon 2014.