Abbiamo problemi con la gente.
1. Chi ci sarà
Al contrario di quanto successo nella WTA, la corsa verso Londra è stata tutt’altro che combattuta e appassionante. Con l’eliminazione di Richard Gasquet in semifinale nel torneo di Basilea, infatti, il solco tra l’ottavo e il nono posto della Race è rimasto superiore ai 1000 punti e l’ultimo torneo prima delle ATP World Tour Finals, Parigi Bercy, non ne assegna più di 1000. Gli otto qualificati al torneo di fine anno sono Novak Djokovic, Andy Murray, Roger Federer, Stan Wawrinka, Rafael Nadal, Tomas Berdych, David Ferrer e Kei Nishikori. Rispetto all’anno scorso mancano Milos Raonic e Marin Cilic; al loro posto ci sono gli spagnoli Nadal e Ferrer (Nadal era qualificato anche lo scorso anno ma decise di non partecipare). Curiosamente, ben sei degli otto partecipanti sono gli stessi dell’edizione di cinque anni fa (al posto di Andy Roddick e Robin Söderling ci sono Wawrinka e Nishikori). Ne consegue che l’età media è molto più alta: cinque anni fa il più vecchio era Federer, che allora aveva 29 anni; quest’anno il più vecchio è sempre Federer, ma di anni ne ha 34. Per nessuno degli otto partecipanti, quindi, sarà la prima partecipazione. Situazione non inedita ma nemmeno usuale. Solo in altre quattro occasioni non ci sono stati “esordienti”: nel 1977, nel 1986, nel 1996 e nel 2012. Quest’ultima volta in realtà Tipsarevic era un semi-esordiente perché nel 2011 era soltanto subentrato a Murray dopo il primo match. Kei Nishikori è il più giovane e anche il più inesperto, essendo alla seconda partecipazione; poi viene Wawrinka, alla terza consecutiva; Berdych è alla sesta partecipazione consecutiva; gli spagnoli e Murray sono alla settima (anche se Nadal ha saltato ben quattro edizioni in cui si era qualificato cioè quelle del 2005, 2008, 2012 e 2014, mentre lo scozzese ha saltato quella del 2013); Djokovic parteciperà per la nona volta consecutiva; infine il più vecchio di tutti, Federer, è anche colui con la striscia più lunga di partecipazioni, essendosi qualificato ogni anno dal 2002 ad oggi senza mai saltare un’edizione: con quella di quest’anno fanno 14 volte.
2. I gironi
Quest’anno i gironi non si chiamano banalmente A e B ma sono stati intitolati a Stan Smith, primo vincitore della storia di questo torneo nel 1970 e a Ilie Nastase, quattro volte campione e primo numero uno della classifica ATP computerizzata. L’unica regola per il sorteggio prevedeva che la testa di serie numero 1 e la testa di serie numero 2 (cioè Djokovic e Murray) non finissero nello stesso girone; lo stesso valeva per le coppie 3-4 (Federer-Wawrinka), 5-6 (Nadal-Berdych) e 7-8 (Ferrer-Nishikori). Nel gruppo Stan Smith sono finiti Novak Djokovic, Roger Federer, Tomas Berdych e Kei Nishikori. Nel gruppo Ilie Nastase ci sono Andy Murray, Stan Wawrinka, Rafael Nadal e David Ferrer. Nel primo gruppo, quindi, ci sono gli unici due partecipanti che hanno vinto questo torneo: l’ultimo vincitore diverso da Federer e Djokovic dal 2006 ad oggi è stato Nikolay Davydenko, campione nel 2009. Nel gruppo Stan Smith è Novak Djokovic ad avere un miglior rapporto vittorie/sconfitte contro i suoi tre avversari (21-21 con Federer, 20-2 con Berdych, 4-2 con Nishikori) mentre nel gruppo Ilie Nastase il primato è di Rafael Nadal (15-6 con Murray, 13-3 con Wawrinka, 23-6 con Ferrer; quest’anno però è 0-1 con Murray, 1-2 con Wawrinka e 1-0 con Ferrer).
3. Gli italiani
Dopo 37 anni di assenza, l’Italia torna ad avere dei rappresentanti nel torneo che chiude la stagione, seppur nel doppio. Si tratta di Fabio Fognini e Simone Bolelli, campioni agli Australian Open e arrivati quinti nella Race. L’ultimo italiano a partecipare alle Finals era stato Corrado Barazzutti nel 1978. Da allora gli azzurri non si sono più nemmeno avvicinati all’ipotesi di qualificazione. Fognini e Bolelli sono stati sorteggiati nel gruppo Ashe/Smith asseme ai fratelli Bryan, a Murray/Peers e a Bopanna/Mergea. Il bilancio non è incoraggiante: quest’anno hanno perso due volte su due con i Bryan (a Montecarlo in finale e a Parigi in semi; persa anche la semifinale di Melbourne 2013), mentre contro Murray/Peers ci persero l’anno scorso sempre al Roland Garros, ma al secondo turno. Non hanno mai incontrato Bopanna/Mergea. I nostri due rappresentanti sembrano essere arrivati un po’ scarichi ma il doppio è il torneo delle sorprese e Fognini e Bolelli non sono poi tanto peggiori di Verdasco/Marrero o Lopez/Granollers, vincitori nel 2013 e nel 2012.
4. Il programma
Siamo a Londra ma non a Wimbledon per cui le ATP World Tour Finals partono di domenica e finiscono di domenica. È indubbio che un girone abbia un vantaggio tangibile sull’altro perché quello che parte per primo finisce per primo. Di conseguenza i due tennisti di quel girone che si sono qualificati possono beneficiare di un giorno di riposo prima delle semifinali. A partire per primo sarà il gruppo Stan Smith, quello di Djokovic e Federer. Dalla domenica fino a venerdì i due gruppi si alterneranno, al sabato si giocano le semifinali, alla domenica la finale. Il programma è il seguente (Londra è un’ora indietro rispetto all’Italia, noi riportiamo gli orari italiani).
Domenica 15 novembre: Djokovic-Nishikori alle 15, Federer-Berdych alle 21 (gruppo Stan Smith)
Lunedì 16 novembre: Murray-Ferrer alle 15, Wawrinka-Nadal alle 21 (gruppo Ilie Nastase)
Martedì 17 novembre: i perdenti della prima giornata alle 15, i vincenti alle 21 (gruppo Stan Smith)
Mercoledì 18 novembre: i perdenti della prima giornata alle 15, i vincenti alle 21 (gruppo Ilie Nastase)
Giovedì 19 novembre: un singolare alle 15, un singolare alle 21 (gruppo Stan Smith)
Venerdì 20 novembre: un singolare alle 15, un singolare alle 21 (gruppo Ilie Nastase)
Sabato 21 novembre: prima semifinale alle 15, seconda semifinale alle 21
Domenica 22 novembre: finale alle 19
5. I record
Le ATP World Tour Finals si svolgeranno a Londra per il settimo anno consecutivo. Nel giorno del sorteggio, Chris Kermode (il presidente dell’ATP) ha annunciato che la città britannica ospiterà il torneo fino al 2018, portando quindi a 10 la striscia. Siamo ancora lontani dal record di New York che ospitò le Finals (allora Master) per tredici anni di fila (1977-89). Sono quattordici le città che hanno ospitato il torneo che oggi chiamiamo ATP World Tour Finals: Tokyo, Parigi, Barcellona, Boston, Melbourne, Stoccolma, Houston, New York, Francoforte, Hannover, Lisbona, Sydney, Shanghai e Londra. Houston e Shanghai lo hanno ospitato in due location differenti: a Houston nel 1976 si giocò al Lakewood Church Central Campus nel 2003 e 2004 al Westside Tennis Club; Shanghai ospitò il torneo una prima volta nel 2002 allo Shanghai New International Expo Center e poi, dal 2005 al 2008, alla Qishong Forest Sports City Arena.
Nemmeno Roger Federer, primatista di titoli, era riuscito a vincere tre volte di seguito il torneo che chiude la stagione. Ma c’erano riusciti sia Ivan Lendl (1985, 1986, 1987) sia Ilie Nastase (1971, 1972, 1973). Novak Djokovic, quindi, partecipa anche per diventare il primo tennista a vincere quattro volte di fila il titolo. Dovesse riuscirci, salirebbe a cinque titoli complessivi, un gradino dietro a Federer, alla pari con Lendl e Sampras. La quarta finale consecutiva, invece, non sarebbe un record dato che Lendl si è giocato il titolo nell’atto conclusivo per ben nove anni di seguito (dal 1980 al 1988).
Roger Federer non ha né il record di finali consecutive, né di vittorie consecutive ma ha quello di vittorie complessive (sei), quello delle finali complessive (nove, a pari merito con Lendl) e scendendo in campo domani anche quello delle partecipazioni complessive e consecutive (quattordici, ora è a pari merito con Andre Agassi). Dovesse quindi arrivare in finale staccherebbe pure Lendl mentre se vincesse il titolo ritoccherebbe il record che già gli appartiene (sai che novità, direte voi). Anche il titolo più anziano è già suo, per cui se dovesse vincere non farebbe altro che ricordare a se stesso che l’età avanza per tutti, lui compreso.
Complessivamente, Roger Federer e Novak Djokovic, finalisti dell’ultima edizione, hanno vinto dieci titoli. Negli ultimi dodici anni solo David Nalbandian (2005) e Nikolay Davydenko (2009) sono riusciti a interrompere questa egemonia. Gli altri sei partecipanti, in tutto, sommano tre finali (due per Nadal, una per Ferrer). Murray, Wawrinka, Berdych e Nishikori non sono andati oltre alle semifinali (tre per Murray, due per Wawrinka, una per Berdych e Nishikori). Infine, una curiosità per quanto riguarda i coach degli otto qualificati. Ben cinque di loro, infatti, hanno giocato le Finals di fine anno e due di loro l’hanno pure vinto. Indovinate chi? I coach di Djokovic e Federer, naturalmente.
6. Tennispotting avrà il suo inviato